Invito a ragionare sui lupi – Alberto Pastorino

Questo post di A.Pastorino (facebook pagina “sei di Masone se …”) è in risposta ai deliri di queste settimane da parte dell’opinione pubblica sul tema “lupi”. Sono apparsi articoli e dichiarazioni imbarazzanti come queste: http://www.primocanale.it/notizie/allerta-lupi-in-valle-stura-pecore-sbranate-il-sindaco-di-masone-siamo-esasperati–197116.htm

Buongiorno a tutti,

vorrei fare un pò di chiarezza riguardo alla predazione avvenuta a Largafuiè. Qualcuno griderà subito all’ “Ambientalista”, ma in realtà parlo come professionista che studia gli animali selvatici e appassionato delle nostre montagne. Ho ben chiari i problemi che crea la presenza dei lupi, anche a persone che mi sono molto care.

Con quanto segue quindi non voglio dire che sia bello che avvenga una predazione di lupo su animali domestici, è un danno economico per gli allevatori.

Vorrei solo avvisare “Non è tutto oro quello che luccica” e non tutte le cose sono realmente come vengono raccontate la prima volta al bar/Facebook.

Ho parlato con i Carabinieri Forestali che hanno compilato il verbale, quindi QUESTI sono i fatti accertati:
5 pecore adulte predate, di cui 2 consumate, 3 uccise ma non mangiate
2 agnelli consumati

Dai 30 animali iniziali siamo passati quindi a 7 (minimo)

Questo è “normale” (non che sia bello) in caso di attacchi al bestiame.
I lupi si sono evoluti per attaccare un gruppo di prede (cervi, caprioli, cinghiali): ne abbattono una, quando tutto è finito le altre sono sparite. Invece in caso di attacco agli ovini una volta uccisa la prima le altre sono ancora in zona avendo perso gli istinti di fuga, quindi ne uccidono un’altra, e un’altra, e un’altra ancora..
Non è gusto per l’uccisione ma puro istinto. Il termine tecnico è “surplus killing”, uccisione multipla. Lo fanno anche faine nei pollai, volpi, orsi ecc.

2 lupi sono sufficienti, non ne servono 200. 
A Capanne al momento ci sono due branchi con zone distinte. In zona Vesulina, Piani, Praglia, Veleno, Turchino, Giutte ne ho ripresi con fototrappola sempre 2 (una coppia).
A Capanne un’altra coppia si è riprodotta lo scorso anno, quindi ci sono 4-5 giovani (ultime info dell’autunno però), ora possono essere meno per: 
1)morti 
2) i giovani se ne vanno a cercare casa

I pastori hanno denunciato la scomparsa di altri 26 agnelli, spariti però nel nulla nonostante le ricerche ad ampio raggio in zona. 
Tutti questi animali dovrebbero essere spariti in una sola notte? Questo dicono i pastori

I lupi non avrebbero potuto farlo nemmeno con un camion.

Hanno abbattuto 7 animali e hanno consumato quasi completamente due pecore adulte e due agnelli..questo richiede tempo. Una volta sazi avrebbero portato via 26 agnelli per almeno 1-2 km? Avanti e indietro ogni volta?
MAI SUCCESSA UNA COSA DEL GENERE

SUGGERIMENTO:
Pasqua è passata da un paio di settimane..
l’agnello pasquale è un classico, i pastori con questo grande gregge ne avranno venduti molti…
I lupi attaccano e uccidono parecchi animali (7!), perchè non denunciarne un pò di più e provare a farsi risarcire?? Questa è gente senza scrupoli.

Per quanto riguarda i pastori aggiungo:
il Marchese dopo anni in cui rifiutava di concedere affitti, di colpo affita 3 cascine (Largafuiè, Liggia e Verne), perchè?Sono state introdotte tasse sui terreni incolti. Trova questi pastori siciliani, non so altro, ma so che il pastore sardo da cui hanno comprato le pecore avrebbe fornito anche i cani da guardiania anti-lupo (che funzionano) ma loro HANNO RIFIUTATO.

Buttano le pecore in Appennino, dove i lupi ci sono, senza recinti, con due cani (uno cucciolo), sparse su un’area molto ampia, partoriscono all’aperto, restano fuori di notte senza custodia o in recinti ridicoli di griglia e bancali messi in verticale.

Sembra il manuale di come non si fa il pastore, oppure il manuale di come attirare i lupi.

Inoltre questi pastori (che nei post precedenti sono stati dipinti come dei santarellini e vittime) usano senza permesso pascoli di allevatori locali, producono formaggio in baracche ed escono dal nulla con modi molto violenti (durante verbale dei Carabinieri Forestali).

Scusate tanto la lungaggine ma volevo spiegare bene i fatti (non supposizioni) e manifestare alcune idee che mi sono fatto su questi personaggi, di sicuro non molto trasparenti.

La prevenzione tramite recinti e cani pastore è l’unico modo per evitare le predazioni (infatti è la prima predazione da molto tempo dopo l’utilizzo di recinti elettrici e cani, per esempio ai Piani).

Il fatto di dover usare i recinti e quindi perdere libertà e spazi è innegabile, questo è sicuramente un fatto negativo della presenza dei lupi.

Ah, ultima cosa: I LUPI NON SONO STATI MOLLATI

Mettetevi il cuore in pace, i lupi creano problemi di convivenza E’ PERFETTAMENTE VERO, ma non deve esserci per forza un oscuro “LORO” (ambientalisti cospiratori) che hanno mollato i lupi in passato. 
Il problema dei lupi esiste comunque, non viene ingigantito dall’origine. 
Quindi fidatevi. 
Io non vado a spiegare ad un ingegnere come costruire un ponte o ad un medico come fare un intervento al cuore, mi occupo di quello che ho studiato..

Le montagne sono state abbandonate nel dopoguerra, il lupo è protetto dal ’73, caprioli e cinghiali sono tornati..

spazi liberi + cibo = voilà!

Un lupo percorre 30-40 km a notte (accertato seguendoli nella neve, non so chi altro lo abbia fatto qui e possa contestare), quindi arriva ovunque alla svelta.
Gli scienziati/politici si vantano dei successi, reintrodurre il lupo (dal loro punto di vista) sarebbe stato un successo eccome, perchè allora non vantarsene? Perchè voler vedere una congiura a tutti i costi?

Elenco di reintroduzioni super pubblicizzate ed acclamate:
Lupi nel Parco di Yellowstone
Gipeto sulle Alpi
Grifone in Sardegna e in Abruzzo
Orso in Trentino

Perchè spendere i soldi per mollare i lupi quando sono perfettamente in grado di tornare da soli? Ragioniamo sempre sui perchè 😉

Passo e chiudo e resto disponibile per chiarimenti su tutto, si può anche organizzare una bella serata di discussione, anche accesa! 
L’avevo anche proposto al Sindaco Piccardo non appena era stato eletto.

Un saluto a tutti e un invito a ragionare,
Alberto

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Un Aprile da lupi!

12 Aprile (Ospite) – BERGAMO

Cinema del Borgo via Borgo Palazzo 51

LA VALLE DEI LUPI di J- M. Bertrand ore 21:00


13 Aprile – GENOVA

Radice Comune via S.Bernardo 34R

INCIVILI di Paolo Rossi ore 18.30


27 Aprile – MILANO

G.O.L. C.so Garibaldi 27 (angolo Via Strehler 2)

IL LUPO HA FATTO GOL di Paolo Rossi ore 21:00


28 Aprile – BORMIDA SAVONA

Il lupo e i suoi segreti di Paolo Rossi

Cascina alla Mano Bormida – iscrivetevi al 338 1214806

Accademia di Benesserologia ore 20.00

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Trovata una lupa morta sull’Appennino Ligure Piemontese

Il Guardiaparco Ferrando Germano mi ha segnalato una femmina di lupo (Canis lupus italicus) trovata priva di vita, probabilmente investita da un automobile nella notte tra mercoledì 21 marzo giovedì 22 marzo nel tratto della SP456 fra Gnocchetto (AL) e Rossiglione (GE). Una zona ricca di biodiversità che si trova non distante dal Parco del Beigua e dal Parco di Capanne di Marcarolo. Il corpo della lupa verrà presto trasferito all’Università di Torino per capire con certezza le origini della morte.  Le foto sono state scattate da colui che ha trovato il corpo, Matteo Chiappino, che ringrazio.

Si tratta della seconda femmina di lupo deceduta nel giro di pochi giorni in Liguria, il 9 marzo infatti ne fu trovata un’altra (forse investita a sua volta da un’automobile) in località Neirone (GE).

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Attenti al lupo

Venerdì 9 marzo si è svolta nella biblioteca pubblica di Novi Ligure, sede del centro comunale di cultura G. Capurro, la conferenza dal titolo Attenti al Lupo, a cura di G.E.A. Animal’s Land Onlus, associazione che si occupa della protezione degli animali, rappresentata dalla sig.ra Fiammetta Bollero,  con Paolo Rossi, fotografo di fauna selvatica e naturalista che da anni svolge attività di monitoraggio e salvaguardia del lupo vivendo a stretto contatto con il territorio, e M.Grazia Gavazza rappresentante della sezione C.A.I. di Novi Ligure.

Durante l’incontro si è parlato del ritorno naturale del lupo appenninico (Canis lupus italicus) nei nostri luoghi, o meglio, nei suoi luoghi, ossia in quell’ecosistema che corrisponde ai boschi ed alle praterie della catena appenninica ed alpina da dove  era scomparso in passato a causa della persecuzione dell’uomo perpetuata nei secoli nei confronti di questo predatore per via delle leggende e delle credenze popolari che lo hanno ingiustamente dipinto nell’immaginario collettivo come un animale pericoloso e da estirpare in quanto emblema di aggressività  e di tutto ciò che è selvaggio ed elude dal controllo dell’essere umano sulla natura.

Il giovane fotografo e documentarista Paolo ha illustrato le sue fotografie e filmati raccolti durante gli anni di appostamenti nell’entroterra ligure e non solo, ed ha spiegato al pubblico le modalità del suo lavoro di fotografo naturalista, attività che lui stesso paragona a quella degli antichi lupari di un tempo, ma con la differenza che al posto del fucile egli utilizza una macchina fotografica reflex per immortalare questi splendidi animali nei suoi meravigliosi scatti.

La conferenza è proseguita con gli intereventi dei vari relatori che hanno ribadito che nonostante tutto permane ancora da parte di alcuni un sentimento di avversione nei confronti del lupo dovuto soprattutto ad una scarsa o poco approfondita conoscenza in materia.

Ma oggi come un tempo il  motivo concreto di attrito nella convivenza tra uomo e lupo va ricondotto al mondo dell’allevamento e della pastorizia con la differenza che rispetto al passato ora abbiamo a disposizione ulteriori sistemi di prevenzione dagli attacchi di lupo,  come le recinzioni elettrificate, da affiancare al sempre efficiente ed intramontabile cane da guardianìa.

“Il lupo non deve essere visto come un problema ma al contrario come una risorsa a livello naturale e turistico” ha affermato M. Grazia Gavazza “Molte associazioni come il C.A.I. e gli enti parco promuovono ormai da anni un turismo responsabile legato all’educazione ambientale ed alla conoscenza, per esempio con la realizzazione di escursioni tematiche ed  attività outdoor con guide specializzate, in modo da offrire un’occasione per unire un momento di piacevole relax ad una esperienza didattica e scientifica.”

Luca Serlenga

Chiusura mostra “Lupi di Liguria” al MuSel

La mostra “Lupi di Liguria” si è conclusa. Ringrazio Il MuSel di Sestri Levante, il comune di Sestri Levante. Tutte le persone gentili, curiose e disponibili che lavorano/collaborano nel e con il MuSel. Grazie al giovane “Luparo” Simone Giosso che ha impreziosito la mostra con un suo poetico scatto di “una coppia di lupi liberi”. Ringrazio tutte le persone che hanno visitato la mostra e partecipato a una o più conferenze. Grazie a chi mi ha sostenuto accaparrandosi una delle 500 copie di “Incivili”, sarà mia premura (come sempre) investire le mie energie nel “cercare i lupi” – “combattere il bracconaggio” – e “divulgare” nelle zone dove il ruolo del lupo nel nostro ambiente, non è stato ancora compreso a pieno.

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La terra in 24 ore! (Nat Geo)

L’Uomo? Meno di un pidocchio! Se paragonato all’intera storia del Pianeta Terra
(“Cronistoria della Terra, in 24 ore” dal National Geographic Italia – Marzo 2018)

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Facciamo un piccolo esperimento. Per quanto ne sappiamo, la Terra è nata circa 4,5 miliardi di anni fa. Allora fissiamo l’ora zero nel momento della formazione del pianeta e immaginiamo di raccontare il film della vita sulla Terra come se questi 4,5 miliardi di anni durassero appena 24 ore. La vita sulla terra ha origine, minuto più minuto meno, alle 3.44, ma i primi organismi pluricellulari si sviluppano solo dopo mezzogiorno, verso le 12.50. Per veder evolvere la riproduzione sessuata dobbiamo aspettare fino alle 18, o poco più. Il nostro film comincia a diventare un pò meno monotono tra le 20.58 e le 21.15, quando in rapida successione fanno irruzione sulla scena artropodi e pesci. Alle 21.30, sorpresa: solo ora vediamo apparire le prime piante terrestri. Un’altra mezzora e si presentano gli anfibi, i primi animali capaci di vivere almeno in parte sulla terraferma, seguiti dai rettili, verso le 22.17. Alle 22.48 è l’ora dei dinosauri, che dominano il pianeta. La pacchia dura quasi un’ora, fino alle 23.40. Nel frattempo si sono affacciati i mammiferi (22.56) e gli uccelli (23.12). Negli ultimi minuti il film accelera a una velocità ubriacante. Alle 23.55 e 30 secondi è il momento delle prime grandi scimmie, dalle quali i nostri antenati si separano intorno alle 23.57 e 45 secondi. Il genere Homo nasce alle 23.59 e 12 secondi. In un sospiro di sollievo, Homo sapiens spunta a 4 secondi dalla fine e lascia l’Africa quando mancano 1,3 secondi. Solo a 23 centesimi di secondo dall’epilogo questa specie ingegnosa inventa l’agricoltura. E a meno di 4 millesimi di secondo dalla mezzanotte esplode la rivoluzione industriale. Dovrebbe essere abbastanza da capire che la Terra non appartiene esclusivamente a noi. Marco Cattaneo, Direttore Nat Geo Italia

Marzo/Aprile Mostra sul Lupo a Scarperia-Megello (Toscana)

Mostra fotografica itinerante “INCIVLI”

Dal 15 Marzo al 6 Aprile Scarperia (FI) Nuovo Cinema Garibaldi

E dal 6Aprile al 30 Aprile Sesto Fiorentino (FI)

Paolo Rossi e Associazione Arzach (http://www.arzach.it/)

15 Marzo Inaugurazione della mostra e conferenza

dalle 20.00 in poi al “Cinema Teatro Garibaldi”

16 Marzo (mattino) Le scuole incontrano l’autore

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I nostri lupi alla conquista della Spagna!

Articolo completo su: http://www.lavanguardia.com/natural/20180226/441100470325/el-lobo-tambien-reconquista-aragon-y-llega-hasta-los-monegros.html

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I lupi selvaggi italiani (Canis lupus italicus) continuano l’eccezionale ri-colonizzazione NATURALE del “sud/centro europa”: ecco un recentissimo articolo che documenta come alcuni dei nostri lupi vivano ANCHE in due regioni della Spagna. Immagino che la mia regione (la Liguria e il suo Appennino) sia stata e forse è, un corridoio naturale di cruciale importanza nelle “dispersioni” e nell’espansione dei giovani lupi sulle Alpi, in Francia, Spagna e nel resto d’europa ! ! ! Paolo R