Archivio per anno: 2023
Il lato oscuro di Cipro
Sono passati dieci anni dalle foto che scattai nel 2013 ai “cacciatori di bracconieri” del COMMITTEE AGAINST BIRD SLAUGHTER (CABS) impegnati a Cipro:
1 Un volontario trova una trappola dove è rimasto invischiato una maschio di capinera.
2 Verifica che le penne non abbiano subito danni, poiché l’obbiettivo primario è quello farlo tornare in libertà quanto prima.
3 Una volontaria utilizza la saliva per liberare le zampette dal vischio del “bastoncino – trappola”.
4 Un volontario ungherese di circa 80 kg sta per liberare (dalle reti dei bracconieri) un uccellino selvatico di circa 17 grammi, forse adesso, la sua epica migrazione può continuare.
Oggi purtroppo, quelli scatti sono ancora molto attuali perché la situazione “bracconaggio” sull’isola non è cambiata molto. Ogni primavera e autunno, nella parte greca dell’isola di Cipro, centinaia di migliaia di uccelli migratori vengono uccisi con fucili e con l’utilizzo di diversi tipi di trappole. L’isola rappresenta un importante corridoio migratorio, dove convergono molte specie che si riproducono in Europa e svernano in Africa, dai rapaci ai piccoli uccelli canori. Uccellini di pochi grammi di peso, impegnati nelle loro epiche migrazioni stagionali, fanno tappa sull’isola per rifocillarsi e riposarsi dopo chilometri e chilometri di volo ininterrotto sopra il mare aperto. Al loro arrivo sull’isola si trovano circondati da una moltitudine di richiami elettronici, che li attirano con l’inganno verso i siti illegali di cattura, dove trovano la morte nelle reti da uccellagione e sui bastoncini cosparsi di vischio. Le vittime preferite dai trappolatori sono le capinere e altri piccoli silvidi, componente principale di diversi piatti della tradizione cipriota. Rimangono però invischiati nelle trappole moltissime altre specie, come i barbagianni, le averle o i colorati gruccioni, che non rivestendo alcun interesse per i bracconieri vengono uccisi e gettati via.
Paolo Rossi
prossifoto@gmail.com
In attesa dei lupi (2024)
Potete iscrivervi per appostarvi con me per uno o più giorni: prossifoto@gmail.com
Se è le prima volta che partecipate ad un mio campo, consiglio di iscrivervi alle avventure di un solo giorno.
L’emozione di vedere un lupo, nel video di Giulia (partecipante ad In attesa dei lupi 2023): https://www.youtube.com/watch?v=8FKoWofM7SI&t=24s
In foto, un lupo ci compare davanti all’improvviso: sta inseguendo un capriolo. Primavera 2023
Quest’anno (2024) le avventure sono divise in due tipologie di eventi:
Un giorno (Val Trebbia – Ge). Potrete scegliere il venerdì, il sabato o entrambi i giorni.
Due giorni (Val D’Aveto – Ge). Sempre il giovedì e il venerdì.
Date visibili precise su www.paorossi.it/eventi/
Programma di massima dell’avventura di un giorno:
Ritrovo alle ore 11:00 in un paesino (*) nel cuore dell’alta Val Trebbia (lato ligure). Saluti, appello e sgambata sino a raggiungere un bel punto panoramico dove potremo pranzare al sacco (portatevi pranzo al sacco, merenda al sacco e cena al sacco). In attesa dell’appostamento al tramonto ci conosceremo un po’ e vi anticiperò -nel modo più dettagliato possibile- come dovremo appostarci e comportarci per cercare di vedere lupi o altri animali selvatici in modo etico e rispettoso. Sarà un “vigile picnic” perché nei primi di maggio del 2022 due lupi ci passarono inaspettatamente davanti alle 13:00 circa, proprio mentre stavamo pranzando sotto un grande faggio.
(*) il paesino specifico dove si terrà l’avventura sarà deciso circa venti giorni prima dell’evento e vi sarà comunicato via mail. La decisione sarà condizionata dai segni di presenza (di lupi) che troverò in zona nelle settimane precedenti.
Dopo di che, torneremo alle auto e dopo una pausa caffè ci recheremo in una bellissima radura tra i faggi dove ci apposteremo per almeno due/tre ore (in base al meteo), sino a quando il sole non tramonterà (chi nel frattempo si annoierà, potrà appisolarsi ma ATTENZIONE: se non portate coperte calde, il pisolo potrebbe diventare una tortura invece che un piacere). Chi vuole può fermarsi a dormire in tenda (o in auto) e partire il mattino seguente visto che l’appostamento potrebbe terminare intorno alle 21:00 (dipende dalla stagione). Se vi fermerete, sarà mia premura di consigliarvi il luogo ideale dove bivaccare in tenda. Chi vuole dormire più comodamente può contattare l’albergo Due Ponti in zona (Località Due Ponti), bell’ambiente e ottima accoglienza. In zona c’è anche l’alberghetto trattoria Casa Del Romano in località Casa del Romano con una vista mozzafiato su questi territori selvaggi.
L’incontro con il lupo non è garantito ma farò in modo di trasmettervi un po’ di regole basilari su come riuscire ad avvistare selvatici cercando di disturbarli il meno possibile. Per avere più probabilità di avvistare selvatici ad ogni evento dovremo essere in pochi (al massimo 5 persone, io compreso), quindi i posti saranno limitati e sparsi su pochi giorni all’anno.
Essendo un evento riservato a pochi partecipanti ed essendomi trovato spesso in passato nella scomoda situazione di avere svariate disdette dell’ultimo minuto, mi vedo costretto a chiedere l’intero saldo dell’evento in anticipo, saldo che non vi sarà restituito in caso di vostra eventuale rinuncia. Costo a partecipante per un giorno (50 euro), costo a partecipante per due giorni (100 euro).
Sulla sezione EVENTI del mio sito www.paorossi.it comparirà il vostro nome (e iniziale del cognome) associato all’evento che avete prenotato. Dal giorno della prenotazione all’evento infatti, a volte trascorrono parecchi mesi, quindi questo mio appunto sarà un utile promemoria sia per me che per voi. Troverete anche due giorni dedicati a chi tra voi si vedrà eventualmente annullato l’evento per maltempo: DATA DI RECUPERO (consiglio scontato: prendete ferie per i giorni scelti ma anche per i giorni della data di recupero).
In foto Andrea, attende i lupi con me, pochi minuti prima di questo scatto, abbiamo avvistato una splendida femmina. Estate 2023
Abbigliamento consigliato
Magari vi torna utile per preparare il vostro zaino, sapere come mi preparo io per l’avventura: una maglia (più una di ricambio) sulla pelle in lana merino (in tutte le stagioni), pile, piumino leggero (o altro pile), piumino pesante, giacca o ki-way verde militare o mimetica poi pantaloni da trekking invernale, calze leggere sempre e calze di lana LARGHE da mettere sulle calze leggere durante l’appostamento dopo che mi sono levato scarponi (nelle ultime ore di appostamento, il freddo spesso comincia a farsi sentire nei piedi). Sotto il sedere ho coperta di pile verde con la quale avvolgo anche i reni e sopra una coperta di pile verde che mi copre le spalle nell’ultima ora di appostamento. Guantini leggeri tecnici e berretto di lana che copra bene le orecchie, scalda collo. Ci apposteremo oltre i 1200 m, se non c’è vento si sta da dio ma se tira vento di mare bisogna coprirsi estremamente bene, nell’ultima ora di tramonto la temperatura spesso si avvicina allo zero anche in primavera e a volte, anche in estate. Vi consiglio di portate binocoli e macchina fotografica. Se non avete indumenti verdi, sono preferibili colori scuri o “rossi / arancioni” … da evitare colori bianchi, blu, azzurri. Mi porto quasi tutto il ricambio (dalle scarpe al berretto) per evitare che un eventuale temporale delle ore centrali mi costringa a fare il freddo appostamento serale con abiti bagnati o umidi: non c’è niente di peggio al mondo.
Grazie dell’attenzione