Andrea “etico cercatore di lupi”
Appennino Piemontese – 17 Maggio 2018
Sono felice di fare una piccola intervista ad Andrea Nagliero, che nel suo tempo libero con rispetto e buon senso cattura immagini di lupo in libertà (Canis lupus italicus).
Paolo Rossi: Andrea quando hai iniziato ad appassionarti nell’osservazione di animali selvatici?
Andrea Nagliero: È una passione che ho da sempre ma solo da due anni a questa parte ho avuto buoni risultati nella ricerca.
PR: risultati ottenuti soprattutto attraverso l’utilizzo di una foto-trappola giusto?
AN: Si uso da qualche anno una foto-trappola, è un mondo nuovo per me perché in passato non mi interessava più d tanto e mi limitavo a fare delle belle camminate e a cercare le tracce dei selvatici.
PR: non utilizzi esche o simili per attirare selvatici davanti alla tua foto-trap vero?!
AN: Vero, dare cibo ai selvatici è sbagliato: lupi e volpi oggi potrebbero mangiare una polpetta davanti alla mia video-trappola e domani potrebbero mangiarne una piena di veleno piazzata in giro da qualche bracconiere. Meglio dunque non abituare i carnivori a mangiare cose che non hanno ucciso loro, dopo tutto creature come i lupi sono affascinanti proprio perché sanno cavarsela da sole in condizioni climatiche difficili, come si vede nella mia immagine di lupi nella neve.
Preferisco “guadagnarmi” i video e le foto senza scorciatoie ma attraverso lo studio e l’osservazione del bosco: studiando i sentieri e le zone dove i lupi hanno passaggi obbligati o cercando posti dove c’è stata una predazione o luoghi dove dormono gli animali o magari piazzando la foto-trap nei pressi una pozza d’acqua che invita naturalmente molti selvatici a servirsene per dissetarsi.
PR: ti chiedo ancora notizie in merito al bellissimo video di lupi nella neve che hai girato con la video-trap, come mai si fermano e annusano in terra? visto che non usi esche alimentari?!
AN: un segreto c’è, a volte piazzo davanti alla video-trappola un escremento dei lupi di zona, in questo modo a volte i lupi stessi si fermano ad annusare quel tanto che basta per azionare il sensore della video-trap. Non utilizzo escrementi di lupi di altre zone/territori perché non vorrei mai creare tensione fra nuclei famigliari differenti. Le feci di lupo veicolano importanti messaggi territoriali, quindi non bisogna essere invasivi.
PR: Cosa si prova quando si scopre di aver catturato belle immagini?
AN: Emozioni enormi, anche se i primi video ritraevano solo lupi che passavano di sfuggita, come spettri selvaggi. La cattura più emozionante è certamente quella dei lupi nel bosco ammantato di neve: fieri, attenti, coesi e con una splendida pelliccia invernale. Davvero una bella emozione vederli crescere mese dopo mese attraverso l’occhio un po’ indiscreto della foto-trap e notare i cambiamenti fisici. Diventare adulti non è per niente scontato per lupo: obbligato ad affrontare agguerrite prede come il cinghiale, a evitare i bracconieri, le strade e le ferrovie. E sempre attento a non scontrarsi con i lupi rivali.
PR: Altri episodi e curiosità riguardo alla tua passione di “fototrappolatore”?
AN: Mi piace molto osservare le interazioni dei selvatici quando si imbattono in un escremento di lupo, per esempio ho notato che alcuni giovani di daino scappano, qualche cinghiale invece si ferma e si guarda attorno attentamente. Mentre tasso e volpe spesso ci marcano sopra (con escrementi, urina e raschiamenti).
PR: Quanta pazienza ci vuole prima di avere buoni risultati con questa tecnica?
AN: Molta pazienza mentre la passione sostiene nei momenti di sconforto. La cosa più importante è essere costanti e non scoraggiarsi mai, visto che la maggior parte delle volte la video-trap riprende svariati animali selvatici e rarissimamente i lupi. Spesso mi ritrovo in posti molto selvaggi e isolati dove mi concentro per cercare sentieri battuti da animali, a volte cammino per ore smaniando di trovare qualche traccia: una cacca, un impronta, una pista impressa nel fogliame del sottobosco.
PR: Credi che la tua passione possa essere utile alla “comunità”?
AN: Forse si, visto che le voci di paese dicono che i lupi “sono troppi”, lo dicono senza avere prove scientifiche a riguardo e infatti la video-trappola dimostra che i lupi non sono troppi, sono pochi se paragonati alla quantità di potenziali prede. Pochi e con territori molto grandi! Fototrappolare può essere anche un deterrente al bracconaggio.