Omaggio a un genio immortale
”Villaggio ha ampliato e modificato la lingua italiana” – Fellini
“È stato il più grande clown della sua generazione, un bambino spietato e rivoluzionario” – Benigni
“(…) La stessa tra la maschera e il suo inventore, come Charlie Chaplin – Charlot, denota quanto fosse profonda la sua intuizione, quanto ci abbia smascherati, denudati, rivelati a noi stessi. Con Paolo Villaggio se ne va la nostra parte migliore: quella che non l’ha mai fatto, ma l’ha sempre sognato” – Aldo Cazzullo (Il Corriere della Sera)
“il mondo che ha raccontato con Fantozzi e Fracchia gli sopravvive. Non a caso esiste l’aggettivo fantozziano, come felliniano. Superando l’aspetto di critica sociale legato a quel momento storico, resta la dimensione dell’anima, il sentirsi inadeguati, una certa vigliaccheria, il lasciarsi travolgere dalle cose” – Gabriele Salvatores (Il Corriere della Sera)
“Paolo ha inventato un modo di parlare per iperboli, fantozziano sta nei dizionari. Oggi ci vorrebbe “Fantozzi 2.0”, è il rapporto con la tecnologia a renderci fragili. Lo smartphone è la nuova poltrona di Fracchia. Ma Fantozzi resta attuale perché ha colto la natura di noi italiani. Il pubblico guardava il ragioniere e si diceva: guarda che scemo, che brutta moglie, che vita squallida, guarda come si lascia vessare dai capi. Non si riconoscevano e invece erano esattamente come lui” – Neri Parenti (Il Corriere della Sera)
“Mi farò cremare e poi una ragazza giovane mi butterà nel mare che amo tanto. Altrimenti, se diventa complicato ho già pronto un ristoratore di Sori che mi farà bollire per ore,ore e ore” – Paolo Villaggio (Il Fatto Quotidiano)
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